La storia
Gli originari abitanti de “La Fattoria” erano dei giovani monaci non sacerdoti denominati Conversi che, come detto, vivevano secondo i dettami che San Benedetto da Norcia indicò a Montecassino: “Ora et labora”; animavano questa fattoria, oltreché con la preghiera, con le fatiche materiali, dedicandosi all’arte ed alla cultura (con i preziosi codici miniati) così come all’agricoltura, alla pastorizia ed alla pesca. Ancor oggi, recandosi all’interno del prezioso manufatto, sembra quasi di cogliere gli echi dei passi e delle preghiere dei novizi.Il convento, a causa di persecuzioni di movimenti anticlericali e massonici, fu abbandonato dai monaci e rischiò di andare in rovina. Grazie all’intervento conservativo avviato da Giovanni Battista Lobina, nonno e bisnonno degli attuali proprietari, che acquistò il complesso immobiliare nel XIX secolo per destinarlo inizialmente a magazzino di grandi botti di vino e, in genere, ad attività agro-pastorali, ancora oggi la città di Cagliari può offrire ai suoi ospiti la storica testimonianza di una laboriosa ed emblematica cultura monastica. Dopo la morte di Giovanni Battista, la Fattoria fu rilevata dal figlio Giovanni, padre e nonno degli attuali proprietari, il quale continuò a servirsene quale fabbricato rurale al servizio delle proprie aziende agro-pastorali, impiantandovi coltivazioni di grano ed uva, nonché quale riservata ed ospitale residenza estiva per il proprio numeroso nucleo familiare.